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Celebrazioni

in tempo di

Covid-19

marzo-maggio

2020

“Proviamo a diffondere il virus della positività: ormai si gioca di squadra”.
Giocare di squadra è l’unica soluzione in questo periodo di difficoltà, in cui tutto è cambiato, compresa la vita delle comunità cristiane. Ma è proprio quando la vita modifica i ritmi, che i passi della fede chiedono di proseguire in modo diverso.
È così che, dalla fantasia del soffio dello Spirito Santo e per merito delle moderne tecnologie, è nata l’idea di essere vicini ai parrocchiani mediante la trasmissione delle principali celebrazioni e dei Rosari del Mese di Maggio tramite un canale YouTube. Tra dubbi, prove, connessioni instabili, problemi e timori si è avviata questa strana esperienza. A guidarla vi è sempre stata una consapevolezza: l’essere chiamati ad un servizio d’amore per chi non poteva uscire di casa e per chi non stava bene.
Anche sui canali social, la Parrocchia si è mostrata attenta a quanti non potevano muoversi. Facebook, Instagram e il sito Internet costantemente aggiornati hanno richiesto impegno e dedizione, ma hanno permesso di accorciare le distanze e di velocizzare la comunicazione, evitando che il tessuto comunitario si disperdesse. Da maggio, inoltre, è nata anche l’idea di un canale Telegram, per tenere aggiornate in tempo reale sulle principali informazioni le persone che vi aderiscono.

In questo tempo di restrizioni, durante le dirette live YouTube, le persone chiamate a collaborare sono state necessariamente poche. Coinvolgere qualcuno ha significato inevitabilmente escludere altri, con la consapevolezza, tuttavia, che i presenti hanno rappresentato i fratelli e le sorelle assenti. La sera di Pasqua, ad esempio, sono stati accesi tanti piccoli lumi, posizionati sui banchi vuoti: le candele, accese dalla fiamma del nuovo Cero Pasquale, hanno rappresentato l’intera comunità parrocchiale.
Il piccolo gruppo di servizio si è, così, ritrovato tutte le domeniche e durante le altre festività, per portare all’altare le intenzioni di preghiera di tutti e per trasmettere in diretta il Mistero del Signore fatto Parola e Pane spezzato. Le paure e le difficoltà sono state molte: il timore della telecamera, l’imbarazzo di leggere davanti ad un’immensa chiesa vuota, la fatica del canto o del suono in solitaria senza il sostegno di altri. L’obiettivo, tuttavia, è sempre stato uno solo e ben chiaro a tutti: bisognava giocare di squadra, per diffondere il virus della positività.
Raccontare le esperienze legate ad ogni singolo evento sarebbe impossibile, ma è bello leggere alcune impressioni di chi in questi mesi ha collaborato per far sentire ciascun fratello un po’ meno distante.


«Quello che abbiamo vissuto è stato un periodo di sospensione improvvisa ed inaspettata, dove tutto si è fermato. Abbiamo avuto del tempo per riflettere e pensare, per cercare di riscoprire la bellezza e l’importanza dello stare insieme che, negli ultimi tempi, si era magari un po’ persa. L’aver potuto contribuire in questo triste periodo è stato fortificante e gratificante perché ha permesso, non solo di favorire un senso di comunità, ma anche di aiutare a ritrovare sé stessi, eliminando quello che era diventato il “dar poca importanza alle piccole cose”. Trovare la chiesa vuota inizialmente lascia un po’ sconcertati. Tuttavia, aiuta anche a capire quanto la presenza della comunità sia bella ed importante. Questo periodo di quarantena ha permesso a ciascuno di avvicinarsi di più non solo al Signore, ma anche alle persone. Spesso non si dà la giusta importanza ad un semplice sorriso, ad un saluto, ad uno scambio di parola con altri; ed è proprio in questo momento di difficoltà che abbiamo avuto modo di cogliere l’importanza ed il valore del poter vedere qualcuno e dialogare con lui. Tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto ed alla guida di persone che hanno saputo inserirci in quello che è diventato un piccolo ma grande gruppo.»
 


«Qualcuno mi ha detto: “Quest'anno sarà l'anno dedicato al silenzio”. Silenzio di ascolto, silenzio per ritrovare sé stessi, silenzio per riscoprire la bellezza di ciò che ci circonda. E questo silenzio è arrivato con passi felpati, senza farsi notare, ed è qui tra noi, a scandire i nostri giorni e il nostro tempo. Tutto è fermo, come sospeso nell'attesa di quel “tocco d'amore” che risvegli e rinnovi il cuore di questo mondo e di tutta l'umanità. Ed è qui, in questa realtà quasi surreale che ci accorgiamo e percepiamo ancor di più la presenza delle persone che ci stanno accanto, cogliendo i loro sguardi, le loro parole e i loro gesti.
In questo periodo così particolare, ho riscoperto la bellezza e l'importanza dello stare e del fare insieme, del condividere momenti di sofferenza e di gioia; tutto ciò grazie a quei “compagni di viaggio” così speciali che durante tutto questo tempo hanno accompagnato e guidato in modo straordinario le persone a casa all'incontro con il Signore, facendo arrivare la sua Parola dentro le abitazioni. Eliminando le distanze hanno permesso a tutti di sentirsi una comunità sempre unita.»

 


«Silenzio, tempo, lentezza. Approfitto di tutte queste cose e lascio spazio al pensiero; lo lascio salire; arriva a Dio, che è Tempo, Spazio, Amore, Tutto. Lo lascio entrare nel mio cuore e non ho più paura; lo sento vicino come raramente ho provato. So che Egli c'era anche prima, ma non avevo tempo, ero troppo veloce. Grazie di questa Grazia. Una preghiera per chi in questo periodo non ha potuto godere di queste sensazioni.»
 


«Intere comunità rinchiuse in casa in un momento di Risurrezione. Ma non si ferma la Fede con una porta chiusa. Chissà quanti, da casa, hanno vissuto la Settimana Santa con noi e pregato con noi che stavamo dietro le quinte. E la Pasqua si è diffusa lo stesso raggiungendo chi l'attendeva con le porte aperte.
Il credere che l'uomo sappia gestire ogni situazione è solo una convinzione supportata dalla geniale mente umana. Ma la natura svela la nostra vulnerabilità riportandoci a zero, all'equilibrio, al rispetto, alla misura. Ovunque!
"Risorgeremo" anche noi quando riusciremo a fare spazio tra le ingannevoli banalità della vita frenetica, per riflettere nella semplicità, scoprendo che esiste musica da ascoltare anche nel silenzio.»

 


«In questo tempo di prova e difficoltà abbiamo vissuto giorni che ricorderemo a lungo: il silenzio, le piazze deserte, l'impossibilità dei rapporti parentali, i bollettini giornalieri sul numero delle persone contagiate e decedute, le Messe sospese. Tutto questo ci ha fatto sperimentare spesso momenti di solitudine e di sconforto.
Ma ogni prova è tassello della vita che Dio ci ha donato. Confidare in Lui ed avere fede ci danno il coraggio di sfidare l'ignoto e di dare un senso a tutto quello che sembra non averne.
Questo forzato cambiamento dovrebbe renderci migliori; è il momento di capire che il diverso vive accanto a noi ed ha la nostra stessa paura.
Quindi proviamo a diffondere il virus della positività: ormai si gioca di squadra!»

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