C'è posta per te
Ci scrive... Padre Paolo Filippini
Nella sezione “C’è posta per te”, in questo mese di dicembre, ci scrive la comunità dei Comboniani di Milano, della quale fa parte e vive ora Padre Paolo Filippini.
Li ringraziamo per la disponibilità nell'averci scritto e per la cura che hanno nei confronti di Padre Paolo.
Siamo una famiglia di sacerdoti e fratelli laici, presenti in 36 nazioni di quattro continenti: Africa, America, Asia ed Europa. Consacriamo la nostra vita all’annuncio del Vangelo a tutti i popoli, vivendo accanto ai più bisognosi, agli scartati e agli emarginati e promuovendo la dignità di ogni persona umana, la difesa dei diritti umani, la giustizia sociale e ambientale, la pace e la riconciliazione.
Facciamo parte della grande Famiglia Comboniana costituita da circa 3000 missionari e missionarie. Questa comprende non solo il nostro Istituto, che prende il nome di Missionari Comboniani del Cuore di Gesù (MCCJ) e che è stato fondato nel 1867 da san Daniele Comboni per l’evangelizzazione dell’Africa centrale, ma anche le Suore Missionarie Comboniane (istituto di suore affiancato al nostro da san Daniele nel 1872, per lo stesso apostolato), le Missionarie Secondarie Comboniane (aggiuntesi nella seconda metà del XX secolo) e altri gruppi di laici, tra cui i Missionari Comboniani, che si ispirano allo stesso carisma e sono diffusi in molte nazioni. Siamo mossi dall’urgenza di proporre a tutti l’incontro con la persona di Gesù Cristo come Amico e Salvatore, come l’unico che può dare senso alla vita anche dei più poveri e vittimizzati in questo mondo.
Padre Paolo Filippini nasce a Teglio il 21 marzo 1926. Frequenta il noviziato a Venegono dal ‘43 al ‘45; nel ‘45 fa la prima professione religiosa; studia teologia a Rebbio dal ‘45 al ‘47, a Verona dal ‘47 al ‘48 e a Venegono dal ‘48 al ‘51. Il 22 settembre 1950 fa la professione perpetua e il 19 maggio del ‘51 riceve l’Ordinazione Sacerdotale. Viene mandato missionario a Khartoum, in Sudan, dal 1951 al 1953 e in Sud Sudan dal ‘53 fino al ‘59, anno in cui rientra in Italia fino al 1961. Nel ’61 viene mandato in Uganda, dove spende la maggior parte della sua vita. Rientra in Italia per problemi di salute solo nel 2013 e da quel momento vive a Milano, dove tuttora sta trascorrendo una vecchiaia felice. Passa gran parte della giornata pregando nella cappellina della casa, oppure assorto nei suoi pensieri e ricordi di 93 anni di vita; è sempre sorridente e desideroso di raccontare le sue avventure mescolate nel tempo e nello spazio e arricchite da molta fantasia.
La Comunità dei Missionari Comboniani di Milano