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80° Piccole Apostole della Carità

... ci scrivono ...

Sono tre le parole chiave che sintetizzano la giornata vissuta assieme domenica 17 giugno. La Parola del giorno, dono inestimabile, è stata parola di benedizione.

 

Mistero.
“Gesù diceva alla folla: “Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa” Mc 4, 26.
Pensare che all’origine la comunità delle piccole Apostole della carità era composta da 3 sorelle, tanto diverse, tanto umane, tanto appassionate al sogno di don Luigi di essere “presenza di carità” nel mondo, è davvero un mistero… O forse semplicemente l’invito a credere, con forza e con umiltà, che ciò che vuole il Signore, il Signore lo compie al di là e nonostante noi. E mai potremo conoscere il mistero di Dio, perché Dio resta un grande Mistero.


Sorpresa.
L’accoglienza ricevuta dalla comunità parrocchiale di Teglio è stata una sorpresa “sproporzionata”, come ogni vero dono.
Sempre la Parola ci conferma, attraverso il profeta Ezechiele: “Così dice il Signore Dio: un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò…Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà” Ez 17, 22-23. Domenica la nostra comunità ha dimorato e riposato nella comunità parrocchiale di Teglio, ha trovato un’ospitalità squisita, davvero “di famiglia”, genuina e spontanea, come tanto ci raccomandava don Luigi, al punto di voler denominare l’Opera da lui avviata in favore dei bambini in situazioni di fragilità “La Nostra Famiglia” perché ciascuno potesse sentirsi “a casa”. Un po’ come a dirci che quello che viene seminato immancabilmente “ritorna”, moltiplicato oltre misura, e diventa misura per ogni ulteriore dono.


Attesa.
Sono le parole del Salmo a incoraggiarci a non smettere mai di credere alla promessa di Dio, che si compie in ogni stagione della nostra vita: “Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi” Salmo 91/92, 13-15.
Don Flavio nell’omelia diceva che ci vuole capacità di saper usare il tempo, soprattutto quello dell’attesa. Il seme deve “marcire” per dare frutto, e ci vuole il suo tempo, tutto il tempo necessario, il tempo che Dio solo conosce, nella serena certezza che, a suo tempo, fruttificherà.

 

Grazie di cuore, don Flavio, grazie alla comunità di Teglio, per questa bellissima giornata in famiglia, nella gioia vicendevole della carità!

Lorenza Longhini

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