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80° sorelle laiche consacrate de

"La Nostra Famiglia"

Domenica 17 giugno 2018

Chiesa di S. Eufemia

nella S. Messa Solenne delle ore 10.30

erano presenti circa 150 laiche consacrate

e hanno donato alla nostra comunità un reliquia del loro fondatore, il Beato Luigi Monza.

Le sorelle laiche consacrate de "La Nostra Famiglia" sono state fondata nel 1938 dal beato Luigi Monza.
L'istituzione, animata da forte spiritualità e da generoso slancio umanitario, presente oggi in diverse località italiane e in vari paesi del mondo, si prende cura di bambini, adolescenti e giovani, soprattutto i più fragili, per garantire loro una positiva crescita globale, attuando, nel bisogno, interventi riabilitativi in strutture d'avanguardia.
Nella specifica attenzione verso la disabilità infantile e giovanile, nella luce del Vangelo e sulla scorta della preparazione professionale delle operatrici religiose e dei contributi laici, obiettivo fondamentale resta la promozione della personalità. Infatti interventi riabilitativi e sostegno psicologico non trascurano il bisogno di educazione, di formazione e di istruzione al fine di far emergere e di sviluppare le singole potenzialità dell'individuo in cura. Ciò in stretta collaborazione con la famiglia, la scuola e gli enti erogatori di servizi. Al di là della riabilitazione con tecniche sempre più appropriate, grazie alla dedizione delle sorelle consacrate dell'istituto ispirata ai principi cristiani d'amore per il prossimo, si mira al miglioramento della qualità della vita del disabile, alla sua piena realizzazione personale e a un soddisfacente suo inserimento sociale.
La ricorrenza dell'ottantesimo della fondazione de "La Nostra Famiglia", che si è voluta festeggiare qui a Teglio, non è senza motivazione, poiché proprio nel nostro paese la meritoria istituzione mosse i suoi primi passi nell'estate 1938.
"Il 13 giugno di quell'anno 1938 - leggiamo nella cronaca scritta da una delle tre prime consorelle - ci riunimmo definitivamente. Clara ebbe l'idea di anticipare la vita comunitaria. Affittò una casa a Teglio, in Valtellina, e là passammo l'estate…".
Così racconta: "A Tresenda scendemmo dal treno per riprendere il viaggio in corriera fino a Teglio. Alle quindici vi giungemmo. Ci accolse una casa modesta: tre piccole camere, una cucinetta, un tinello, tutto a pianterreno. Era più che sufficiente per viverci bene in santa, vicendevole carità e fu la nostra prima palestra di virtù religiosa". Don Luigi trovò ospitalità presso il parroco, l'arciprete don Angelo Discacciati, "un sacerdote zelante e attivo che teneva delle belle e forti prediche ed aveva una biblioteca fornita di ottimi volumi (di cui potevamo approfittare) e ci vedeva volontieri".
Con ogni probabilità il piccolo appartamento era in via Piatte, forse in casa Morelli, dove - ricordavano le tre sorelle - si udiva il martellare del fabbro sul ferro rovente dalla vicina officina. In settembre don Luigi si fermò alcuni giorni a Teglio e "predicò i Santi Esercizi" alle tre fondatrici alle quali si unirono altre due "signorine". Si radunavano nella cappella messa a disposizione dalle suore locali nella loro residenza presso il palazzo Besta De' Gatti in Via San Silvestro, dove erano la scuola materna - l'asilo - e l'oratorio parrocchiale, come i Tellini meno giovani ben ricordano.

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